Resuscitare vecchi computer grazie ad Android e a una chiavetta da 5 euro
Le nostre scuole sono piene di vecchi computer, diventati lentissimi a causa del naturale logorio dei sistemi operativi installati.
Quasi sempre finiscono per non essere piu' utilizzati, tranne nei casi in cui viene installato Linux come SO.
Un'opportunità di resuscitare questi vecchi computer ce la offre Keepod, una chiavetta con sistema Android precaricato, che consente all'utente, con una spesa di soli 5 euro, di recuperare le fuinzionalità del desktop o del notebook attraverso un'interfaccia semplice e familiare, del tutto simile a quella presente negli smartphone o nei tablet Android.
In questo articolo apparso sul Corriere della Sera scoprirerte che a sviluppare questo progetto sono stati un italiano e un israeliano e che attualmente il programma viene aggiornato da 30 sviluppatori, sparsi nei 5 continenti.
Chi dispone di un account Google, troverà sul desktop, rubrica, app e programmi personali. Garantito anche l’accesso al Play Store con oltre 1,1 milioni di app. Keepod parla italiano, basta selezionare la lingua dal menu impostazioni. La chiavetta da 8 GB si porta con sé. Disponibile all’uso in casa di amici e al lavoro. Loro vi prestano il Pc, voi mettete la chiavetta. Importante: «Non lascia tracce sul computer ospite». Per ordinarla si va online sul sito http://keepod.org. Il prezzo, come detto è 5 euro (7 dollari), escluse spese di spedizione (circa 5 euro). La consegna avviene alla porta di casa con corriere Dhl. La movimentazione è visibile con un servizio di web tracking. Per riceverla, in media occorre una settimana.
Keepod risulta uno strumento ideale per riciclare vecchi computer e combattere il digital divide. Gli utenti lavorano offline, archiviando i documenti sulla chiavetta, poi quando trovano una connessione Wi-Fi scaricano i contenuti sul cloud. Inoltre il software di matrice Linux è free, dunque sono disponibili i codici di programmazione per sviluppatori.
La sfida è sui grandi numeri e l’abbattimento del digital divide, non solo nei Paesi del terzo mondo. Il modello su cui puntano risulta di chiara matrice sociale. Ecco perché viene chiesto di acquistare una seconda chiavetta, per donarla a uno dei progetti in corso. Dunque la spesa complessiva risulta essere di 10 euro e l’utente viene informato sullo sviluppo del progetto a cui partecipa. Nasce così l’idea di un business pacifico P2p Dove chi può aiuta chi non può.
Qui potete leggere un intervista al co-fondatore Francesco Imbesi
Fonte: Didattika...mente.net
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