C'è tanta confusione tra i maestri elementari a proposito di tecnologie informatiche nella scuola primaria,
da un pò di tempo si naviga un po' a vista tra leggi, circolari e faq e la cosa lascia aperta la porta ad ogni libera interpretazione
. Ad alimentare questo caos aveva contribuito in maniera considerevole il Ministero dell'Istruzione, come forse ricorderete (leggi post).
Su sollecitazione di un mio omonimo lettore, provo a fornire la mia interpretazione, cercando di attenermi il più possibile a quanto è scritto sulle carte provenienti da viale Trastevere.
In questo secondo caso, le attività saranno realizzate sulla base di una tempistica che ne preveda l'inizio anche ad anno scolastico avviato, con riguardo alle soluzioni didattico-pedagogiche ed operative ritenute più idonee…”.
Il DL 59 del 19/02/2004, art. 5 recita testualmente: “. La scuola primaria, accogliendo e valorizzando le diversità individuali, ivi comprese quelle derivanti dalle disabilità, promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, ivi comprese quelle relative all'alfabetizzazione informatica, fino alle prime sistemazioni logico-critiche …”.
L’allegato B allo stesso DL 59 inserisce Tecnologia ed Informatica tra le attività educative e didattiche che la scuola organizza fin dalla prima classe di scuola primaria, con il relativo corredo di contenuti ed obiettivi specifici di apprendimento.
Ultimo documento in ordine di tempo è il Syllabus di elementi di informatica per il primo ciclo, emanato dal ministro Gelmini che afferma: “La pervasività dell’informatica e il suo essere ormai indispensabile nella vita quotidiana hanno reso necessario l’inserimento del suo insegnamento nei processi formativi. Di tale esigenza,conclamata sia nelle Indicazioni Nazionali (2004), sia nelle Indicazioni per il curricolo (2007), si è resa conto la parte più sensibile e attenta della scuola italiana che, da tempo e a vario titolo, ha introdotto le tecnologie informatiche nell’attività curricolare o extracurricolare. Si deve, inoltre, tenere ben presente che l’Informatica va insegnata, studiata e capita non tanto per formare bravi professionisti della disciplina, ma soprattutto perché la conoscenza dei suoi fondamenti contribuisce a formare e arricchire il bagaglio tecnico, scientifico e culturale di ogni persona. Essa, infatti, assume un dupli ce ruolo nell'insegnamento: da una parte ruolo culturale e formativo di disciplina scientifica di base (a fianco della matematica e delle scienze); dall'altra ruolo di strumento operativo e concettuale (quindi trasversale a tutte le discipline).Nella scuola dell’obbligo, quindi, l’Informatica deve essere introdotta per le seguenti motivazioni:
1. la conosce
nza dei contenuti fondamentali (syllabus) è substrato indispensabile per creare le premesse dell’utilizzo della logica nelle attività di organizzazione della conoscenza e nella costruzione delle competenze 2. la conoscenza di metodologie e tecniche di base della programmazione è una risorsa concettuale particolarmente adatta per acquisire e saper usare competenze e abilità generali di problem solving
E tra le finalità si dichiara: "Il syllabus di “Elementi di informatica” non è stato stilato con l’intenzione di tracciare un quadro dei grandi concetti fondanti e portanti dell’informatica ma, in modo molto più semplice, è il frutto dell’esperienza della didattica nella scuola del primo ciclo.
Ne risulta un profilo concettuale di nozioni di base senza dubbio importanti e irriducibili; è l’informatica che costituisce il riferimento concreto, elementare ma tuttavia indispensabile, per costruire con sicurezza e senza ambiguità le competenze essenziali di logica della conoscenza.
L’obiettivo che si è voluto raggiungere, dunque, non è quello di offrire un quadro culturale di strumenti informatici avanzati, ma piuttosto un elenco semplice e rassicurante e irrinunciabili elementi di informatica di base, con riguardo anche agli aspetti etici, sociali e giuridici."
Credo che già dall’ultimo capoverso della citazione della CM 69 “le attività saranno realizzate sulla base di una tempistica che ne preveda l'inizio anche ad anno scolastico avviato, con riguardo alle soluzioni didattico-pedagogiche ed operative ritenute più idonee...” si percepisca la chiave per risolvere l’enigma che ancora in questi giorni disorienta tanti insegnanti: oggi come allora i docenti sono liberi di adottare metodologie e strategie assegnando all’uso delle tecnologie informatiche spazi, tempi e contenuti a seconda della propria programmazione e delle situazioni contingenti. Nessuno può imporre “l’ora settimanale di informatica” o un percorso di alfabetizzazione informatica, ma ogni insegnante è libero di avviare specifiche attività di conoscenza dei “linguaggi digitali” o di utilizzare strumenti informatici esclusivamente a supporto degli altri insegnamenti (auspicabilmente per ben più di un’ora settimanale…) o di integrare le due tecniche.
Commenti
Buon lavoro a tutti!!!
Roberto. Citazione
RSS feed dei commenti di questo post.