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Forse non tutti sanno che Il 19 novembre scorso è stato sottoscritto un'Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo di lavoro tra MIUR e Organizzazioni Sindacali della scuola sul tema della formazione in servizio del personale scolastico.
Ebbene, dall'intesa sottoscritta da tutte le parti in causa emerge una sostanziale modifica del sistema di destinazionione dei fondi destinati alla formazione.
In precedenza tutte le risorse venivano destinate alle reti di Ambito e alle relative “scuole polo”. Ora invece il soggetto protagonista e destinatario della maggior oparte delle risorse finanziarie disponibili torna ad essere la singola Istituzione scolastica, a cui sarà desinato il 60 % dei finanziamenti, mentre il restante 40% potrà essere destinato a scuole che attivitno reti di scopo, liberamente promosse in forma di aggregazione autonomamente determinata dalle istituzioni scolastiche.
Si tratta chiaramente di un ritorno al passato, risultato di una serie di criticità connesse all’esperienza triennale delle reti di ambito, prima tra tutte la difficoltà ad utilizzare tutte le risorse finanziarie disponibili.
Protagonista del nuovo sostema della governance della formazione, oltre che le sinigole Istituioni scolastiche, resta l’Amministrazione centrale che promuoverà, appoggiandosi alle scuole polo di ambito, iniziative formative definite “a carattere nazionale, azioni di sistema, formazione in ingresso del personale” e che curerà particolarmente iniziative finalizzate all’innovazione metodologica.
Rimettendo le singole scuola al centro del sistema di formazione in servizio, viene chiaramente valorizzato il Piano di formazione di Istituto che diventa il vero strumento capace di raccordare gli obiettivi del PTOF, i traguardi del RAV e le priorità strategiche che ciascuna istituzione scolastica indica nel proprio Piano di Miglioramento.
Ma quanto sarà destinato ad ogni scuola, alla luce di questo nuovo contratto? L'accordo contiene una serie di tabelle, relative all'esercizio finanziario 2019, dal quale si puo' prevedere una quota media di 2.500 euro per ciascuna Istituzione scolastica.
Restano irrisolti alcuni problemi, primo tra tutti quello dell'obbligatorietà della formazione, neanche accennata nella nuova intesa.
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