I docenti di scuola primaria non sono obbligati a frequentare i corsi di inglese

Categoria: Normativa Pubblicato: Lunedì, 02 Luglio 2012

In una nota la UIL informa che i docenti di scuola prmaria non sono obbligati ad iscriversi ai corsi di formazione per l'abilitazione all'insegnamento della lingua inglese.

E' stata l'amministrazione stessa a chiarire che per la  partecipazione ai corsi va tenuta in considerazione sia il  decreto 81/2009 che  il CCNL e che pertanto  non può esistere obbligatorietà  di frequenza per i docenti. Esiste naturalmente un richiamo al senso di responsabilità per coloro che abbiamo già iniziato la frequenza a portare a termine i corsi, compatibilmente con particolari condizioni, che possono ostacolarne la conclusione.  

I docenti ancora  utilizzati come specialisti sono 6.937, restano ancora 11.431 ore residue che vengono coperte attraverso supplenze o, più raramente, come ore aggiuntive. Non è quantificabile il numero delle classi a causa delle diverse quote orarie  ad esse assegnate. I docenti che si apprestano completare il percorso della prima tranche  sono 5.140.

Per la seconda tranche sono in fase di avvio i corsi per i 6.000 docenti delle quattro  regioni del Piano Operativo Nazionale e degli oltre  10.000 delle rimanenti regioni, collocati in 627 classi di circa 18 corsisti.

La UIL  ha evidenziato la totale assenza di  confronto su criteri e modalità adottate;  l'ambiguità sulla obbligatorietà dei corsi  ha determinato un forte livello di demotivazione tra i docenti, una scarsa  efficacia dei corsi fino alla bocciatura di corsisti.

La UIL  ha ribadito che devono essere assicurate al personale tutte le condizioni previste per la frequenza, dal rimborso spese alla retribuzione delle ore funzionali all'insegnamento se eccedenti le quaranta definite dall'art.  29 del vigente CCNL. Tali condizioni risultano rispettate nelle quattro Regioni  PON dove le disponibilità  finanziaria per il piano di formazione sono molto più consistenti.  La UIL ha  sollecitato in tale senso la rapida messa a punto di una nota di chiarimento sulla non obbligatorietà e su soluzioni quali il semiesonero dal servizio, oltre che l'uso di eventuali quote finanziarie residue  per riconoscere l'impegno degli insegnanti.

Fonte: OrizzonteScuola

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