I primi 256 manoscritti miniati che fanno parte del Fondo Palatino della Biblioteca Apostolica sono da oggi online, accessibili a chiunque liberamente dal sito www.vaticanlibrary.va.
Si tratta di manoscritti rarissimi, conservati in un bunker al buio totale, a un tasso di umidità relativa del 50%, a una temperatura compresa tra i 18 e i 20 gradi centigradi.
L’idea della digitalizzazione è stata voluta e intrapresa da Benedetto XVI: sono serviti due anni, una equipe di 12 persone e la tecnologia necessaria per la riproduzione ad altissima definizione.
I primi 256 volumi che i monaci medioevali hanno scritto e miniato, sono commenti sui Vangeli, trattati di morale, studi sulla geografia, atlanti, epistole, opere filosofiche e commedie, anche di Petrarca e Alighieri. E poi pergamene, tutte vivamente colorate fregiate.
Il patrimonio librario conservato nella Biblioteca Apostolica è uno dei più importanti al mondo: ottantamila codici latini, greci, ebraici, copti, siriaci, armeni, etiopici, cinesi, giapponesi e coreani. La promessa è che tutto sarà interamente digitalizzato nell’arco di una decina d’anni.