Adorazione dei pastori, Lorenzo Lotto 1530
Olio su tela, Piacoteca Civica di Brescia
Per gli auguri di Buone Feste ai miei lettori ho scelto Erri De Luca e il suo racconto "In nome della madre".
L'augurio, sincero, è che queste giornate di festa e il nuovo anno alle porte vi regalino serenità e fiducia per affrontare le nuove sfide che vi attendono.
E che possiate trovare tutto il tempo neccessario da dedicare a voi stessi.
“Fino alla prima luce Ieshu è solamente mio. È solamente mio: voglio cantare una canzone con queste tre parole e basta. Stanotte qui a Bet Lèhem è solamente mio.
Fuori c’è il mondo, i padri, le leggi, gli eserciti, i registri in cui iscrivere il tuo nome.
Qui dentro siamo solo noi, un calore di bestie ci avvolge e noi siamo al riparo dal mondo fino all’alba. Poi entreranno e tu non sarai più mio. Ma finché dura la notte, finché la luce di una stella vagante è a picco su di noi, noi siamo i soli al mondo.
Hai fatto bene a nascere di notte, lontano dagli uomini e dal giorno. Quello che verrà, domani e poi, sarà il contrario di ora, di stanotte. Stanotte è il tempo di abituarti al deserto che è tuo padre. Com’è che non hai pianto, com’è che non piangi? Non puoi, sei forse muto? Meglio sarebbe, saresti in salvo, si dà troppa importanza alle parole, succede che costringono all’esilio, alle prigioni o peggio.
E le parole no, una volta uscite mettono fuori il peso. Quelle di un annuncio ti hanno portato a me, quelle di un profeta danno ordini al futuro.
Invece tu, figlio di un vento di parole addosso a me, sarai un vaso di frasi.
È così per ogni madre o questa notte è l’unica del mondo? Con te imparo il dubbio di essere una qualunque, presa a caso, oppure la più segreta. Certezza è che mi ascolti.
Dormi, domani vedrai la prima luce della tua vita e avrai di fianco la tua prima ombra. Dentro di me non ne facevi. Dormi, sogna che sei ancora lì, che la tua vita ha ancora il mio indirizzo. In sogno ci potrai tornare sempre.”